venerdì 31 gennaio 2014
si comincia a contare
eccomi qui, pronta per cambiare il foglio del calendario, a trascrivere le cose che devo ricordare.
inizia Febbraio, il mese più corto dell'anno, freddo quanto basta per non farmelo amare più di tanto!
inizia anche il mio count down di fine maternità!
E se da una parte è una cosa buona, perchè ho un lavoro a cui tornare, dall'altra mi sento completamente indesiderosa di riprendere il mio posto, la mia scrivania, rimettere mano al mio PC.
perchè quello che ho fatto fino ad ora e che farò in questo prossimo mese è quello che realmente mi piace fare.
Metto da parte per un momento l'effetto che fa su di me dover iniziare a portare LaPrì al nido, staccarmi da lei così presto ( si per me è presto)... ne parlerò in altra occasione, non ne parlerò per niente, non lo so! E' un argomento che veramente mi colpisce, come già mi colpì quando fu per il rientro dalla maternità di Memme, e anche allora feci un count down ...
questa maternità è stata sicuramente diversa dalla prima; l'esperienza maturata in 4 anni di mammitudine è sicuramente servita a qualcosa.
già il primo giorno che sono rientrata a casa dall'ospedale ho potuto vedere le differenze: se con Memme era tutto un <<come si fa?>> <<da che parte comincio>> <<come faccio a fare questo e quello insieme>> <<aiuto>>, con LaPrì mi sono trovata ad essere molto più consapevole di me stessa, delle mie possibilità, del mio saper fare (o non fare ancora) certe cose, e quindi sono riuscita a vivere questi mesi un po' più "tranquillamente", e me li sono goduti riuscendo perfino a ritagliare un po' di tempo per me, per i miei interessi, per le vecchie e per le nuove passioni.
chissà forse mi mancherà anche questo, perchè parliamoci chiaro tornare a lavoro NON E' ritagliarsi del tempo per se, ma per i lavoro stesso, poi certo dipenderà anche dal tipo di impiego che uno ha, il mio sicuramente non è quel lavoro che dici ecco non vedevo l'ora di ricominciare!
oltretutto la situazione che troverò è abbastanza diversa da quella che ho lasciato: non sarò più da sola ma avrò una collega, e bisogna vedere quanto lei sia riuscita ed addentrarsi negli ingranaggi (io già lo so ma non voglio essere troppo cattiva prima... lo sarò dopo).
ecco quindi mi mancheranno tante cose:
potrò godermi i miei figli molto meno ( e siiii, venitemi a raccontare la storia della qualità VS quantità... lo so come funziona, ma ora in capa non mi ci entra).
mi mancherà avere tempo a disposizione per imbastire una giornata, la colazione sarà di nuovo una corsa contro il tempo.
avrò i minuti contati da che timbrerò il cartellino a che andrò a prendere prima l'uno e poi l'altra.
dovrò mettermi in testa che la parola organizzazione dovrà essere la mia unica e costante ragione di vita.
sarà tutto di nuovo una corsa...
aspetterò con ansia il fine settimana sognando di fare questo e quell'altro, e sperando di fare almeno un quinto delle cose desiderate rimandando al weekend successivo quello che non è stato spuntato dalla lista!
insomma tra una trentina di giorni si tornerà alla normalità... quella normalità che proprio non mi va giù.
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Hai ragione su tutto, io ho sempre lavorato. La mia fortuna era di finire presto e al pomeriggio godermi mio figlio, ma per contro non l'ho mai accompagnato a scuola se non rare volte, non ero a casa quando tornava da scuola alla medie.Nel dicembre 2011 per un infortunio sono stata a casa tre mesi. Anche se il mio "piccolo" aveva 15 anni è stato bello essere a casa quando lui tornava da scuola, mangiare insieme, salutarlo la mattina quando usciva. Poi il rientro, uscire alle 6.15 e guardarlo nel letto che dormiva, chiamarlo al tel per sapere com'era andata la giornata...la normalità ma che come a te proprio non va giu!!! Buon weekend Leti
RispondiEliminaGrazie Leti, oggi ho veramente spuntato il giorno sul calendario... Come la sto prendendo male!!!! Complice forse anche il tempo bigio!!!
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaquanto hai ragione su tutto...ci si abitua eh..per carità!ci si abitua ai nuovi ritmi. però non c'è più il tempo per niente e le ore in una giornata sono quelle che sono...bisognerebbe poter dividere il tempo più equamente tra tutto: famiglia, lavoro, se stesse.
RispondiEliminascusa avevo postato 2 volte!
RispondiEliminaCiao, seguo Instamamme su Instagram e sono arrivata qui...il tuo blog è davvero dolce, ma non il dolce melassa che si trova spesso in giro, un dolce reale, come una bella crostata di mele. Io non sono mamma, ma direi che a trent'anni suonati sarebbe anche ora...in te ho trovato ispirazione per la mamma che vorrei essere: senza la paura di dire "non so se sono in grado" oppure "caspita, e adesso che si fa?". Io ho un lavoro tosto, ed ora che non sono ancora nel vortice della gravidanza, confesso che mi spaventa molto il dopo...grazie per aver condiviso questi pensieri. Ti seguo!
RispondiEliminaMi fa piacere essere paragonata ad una crostata di mele, perché è uno dei miei dolci preferiti!!!! razie della visita e delle belle parole
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