su come ho vissuto lo sport, su come mi piacerebbe lo vivessero i miei figli.
in casa Ali spesso e volentieri ci sono delle discussioni su quale è ( potrebbe essere ) lo sport migliore per la nostra prole: il Moro che è un grande appassionato di calcio, nonchè ex dirigente di una squadra di seconda categoria, ovviamente vorrebbe portare acqua al suo mulino... io che ho seguito le gesta del fratello di un mio ex fidanzatino, tutto vorrei tranne che si appassionasse al calcio, perchè ho visto cose ( soprattutto da parte di genitori ) che insomma fanno venire un po' di sconforto.
e quindi si pensa ad ogni possibile altra disciplina: ginnastica, pallavolo, rugby, karate, nuoto.
ovviamente influisce molto l'età, e inevitabilmente la scelta ricade sul nuoto.
non sto qui ad elencare i benefici di questo sport, li conosciamo tutti, in primis la famosa acquaticità, che forse inizialmente è anche più importante della conoscenza di uno stile piuttosto di un altro, e credetemi ci sono persone adulte che non hanno una buona acquaticità ( per dire io ci condivido il materasso)...
sono un paio di stagioni che Memme frequenta una piscina, e mi sono resa conto che l'istruttore ( o istruttrice ) è fondamentale. dipende tutto da lui/lei.
io non sono una di quelle mamme che "ommioddiohaitrattatomalemiofiglio", anzi.
solitamente mi metto bordo piscina ( loro vogliono che un genitore sia presente ) e mi faccio gli affari miei, nel senso che lì comandano loro, loro sanno come devono fare, io non metto bocca. nel bene e nel male.
ma ultimamente ho notato un approccio nei confronti di Memme che è controproducente. è troppo, eccessivamente severo.
sono la prima a riconoscere che con lui ci vuole polso, cosa che dissi anche al primo istruttore, il quale da subito instaurò un rapporto di fiducia, per cui il piccolo aveva capito che prima si lavora, poi si gioca. e il lavoro comunque veniva controllato, plaudito o criticato a seconda del caso. ovviamente ogni tanto succedeva pure che il bambino facesse qualche "capriccio", ma il tutto veniva prontamente ridimensionato. insomma ci sapeva fare e tutto andava bene.
poi un problema di salute ha portato il cambio dell'istruttore e con lui è cambiato metodo, ma soprattutto il risultato.
memme sta sempre in punizione, gli esercizi li fa sempre per ultimo, il premio finale ( il tuffo ) non gli viene sempre concesso (a differenza degli altri), comincia a dirmi che non vuole più andare perchè si annoia.
non sto qui a scrivere per dire quale strana ingiustizia stia subendo mio figlio, però insomma un po' mi scoccia, uno perchè non essendo una madre rompicoglioni non ho mai messo bocca, ma non sono scema, ho gli occhi per vedere che Memme non è l'unico che ogni tanto fa casino ( perchè è vero ogni tanto lo fa , cazzo ha 4 anni e mezzo ) e due perchè mi dispiace non fargli fare questa attività che tutto sommato gli piaceva.
mi trovo nella situazione in cui non so se è meglio aspettare ancora un po' per fargli praticare sport, perchè magari ancora è nella fase ludica del suo vivere; vorrei parlare con quel ragazzo, chiedergli di provare a cambiare approccio, di non lasciarlo sempre per ultimo, ma non voglio passare per una di quelle mamme che vogliono un trattamento privilegiato...non è quello che voglio.
insomma non so che fare.
so che sport è disciplina ( ne ho praticato molto una volta ) ma Memme è ancora un bimbo che forse vuole giocare
Anche io devo segnare Nic in piscina. Mah, per me a questa eta DEVONO giocare, e imparare giocando. Quindi vai di mamma rompicoglioni :)
RispondiEliminaCiao, ho scoperto il tuo blog su consiglio di Adriana (Ricominciodaquattro) e come prima cosa ho letto questo post, con ambientazione a me così familiare.. Sono istruttrice di nuoto e lavoro molto con bambini dell'età del tuo. Capita spesso che ci siano bambini un po' vivaci e a volte anche io non faccio fare il tuffo/il giro sullo scivolo (momento ludico finale) per "punizione". Credo però che sia molto brutto che Memme sia sempre l'ultimo a fare gli esercizi e può anche essere che l'istruttore lo faccia senza volerlo. Quando hai i bambini tutti in fila e fai fare l'esercizio uno alla volta, se non cambiano di posto, l'ordine con cui partono è sempre quello. Personalmente cerco di turnare l'ordine dei bambini, in modo che a partire per primo, o per ultimo, non sia sempre lo stesso. Prova a parlare con l'istruttore, non passi per la mamma rompiscatole, puoi solo che dargli un aiuto se gli dici quale linea sia più producente con tuo figlio!
RispondiEliminaIlaria